Passo 145

Studio

     

Job 9

1 Allora Giobbe rispose e disse:

2 "Sì, certo, io so ch’egli e così; e come sarebbe il mortale giusto davanti a Dio?

3 Se all’uomo piacesse di piatir con Dio, non potrebbe rispondergli sovra un punto fra mille.

4 Dio è savio di cuore, è grande in potenza; chi gli ha tenuto fronte e se n’è trovato bene?

5 Egli trasporta le montagne senza che se ne avvedano, nel suo furore le sconvolge.

6 Egli scuote la terra dalle sue basi, e le sue colonne tremano.

7 Comanda al sole, ed esso non si leva; mette un sigillo sulle stelle.

8 Da solo spiega i cieli, e cammina sulle più alte onde del mare.

9 E’ il creatore dell’Orsa, d’Orione, delle Pleiadi, e delle misteriose regioni del cielo australe.

10 Egli fa cose grandi e imperscrutabili, maraviglie senza numero.

11 Ecco, ei mi passa vicino, ed io nol veggo; mi scivola daccanto e non me n’accorgo.

12 Ecco afferra la preda, e chi si opporrà? Chi oserà dirgli: "Che fai?"

13 Iddio non ritira la sua collera; sotto di lui si curvano i campioni della superbia.

14 E io, come farei a rispondergli, a sceglier le mie parole per discuter con lui?

15 Avessi anche ragione, non gli replicherei, ma chiederei mercé al mio giudice.

16 S’io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non però crederei che avesse dato ascolto alla mia voce;

17 egli che mi piomba addosso dal seno della tempesta, che moltiplica senza motivo le mie piaghe,

18 che non mi lascia riprender fiato, e mi sazia d’amarezza.

19 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di diritto, ei dice: "Chi mi fisserà un giorno per comparire"?

20 Fossi pur giusto, la mia bocca stessa mi condannerebbe; fossi pure integro, essa mi farebbe dichiarar perverso.

21 Integro! Sì, lo sono! di me non mi preme, io disprezzo la vita!

22 Per me è tutt’uno! perciò dico: "Egli distrugge ugualmente l’integro ed il malvagio.

23 Se un flagello, a un tratto, semina la morte, egli ride dello sgomento degli innocenti.

24 La terra è data in balìa dei malvagi; ei vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi è dunque"?

25 E i miei giorni se ne vanno più veloci d’un corriere; fuggono via senz’aver visto il bene;

26 passan rapidi come navicelle di giunchi, come l’aquila che piomba sulla preda.

27 Se dico: "Voglio dimenticare il mio lamento, deporre quest’aria triste e rasserenarmi",

28 sono spaventato di tutti i miei dolori, so che non mi terrai per innocente.

29 Io sarò condannato; perché dunque affaticarmi invano?

30 Quand’anche mi lavassi con la neve e mi nettassi le mani col sapone,

31 tu mi tufferesti nel fango d’una fossa, le mie vesti stesse m’avrebbero in orrore.

32 Dio non è un uomo come me, perch’io gli risponda e che possiam comparire in giudizio assieme.

33 Non c’è fra noi un arbitro, che posi la mano su tutti e due!

34 Ritiri Iddio d’addosso a me la sua verga; cessi dallo spaventarmi il suo terrore;

35 allora io parlerò senza temerlo, giacché sento di non essere quel colpevole che sembro.

Job 10

1 L’anima mia prova disgusto della vita; vo’ dar libero corso al mio lamento, vo’ parlar nell’amarezza dell’anima mia!

2 Io dirò a Dio: "Non mi condannare! Fammi sapere perché contendi meco!"

3 Ti par egli ben fatto d’opprimere, di sprezzare l’opera delle tue mani e di favorire i disegni de’ malvagi?

4 Hai tu occhi di carne? Vedi tu come vede l’uomo?

5 I tuoi giorni son essi come i giorni del mortale, i tuoi anni son essi come gli anni degli umani,

6 che tu investighi tanto la mia iniquità, che t’informi così del mio peccato,

7 pur sapendo ch’io non son colpevole, e che non v’è chi mi liberi dalla tua mano?

8 Le tue mani m’hanno formato m’hanno fatto tutto quanto… e tu mi distruggi!

9 Deh, ricordati che m’hai plasmato come argilla… e tu mi fai ritornare in polvere!

10 Non m’hai tu colato come il latte e fatto rapprender come il cacio?

11 Tu m’hai rivestito di pelle e di carne, e m’hai intessuto d’ossa e di nervi.

12 Mi sei stato largo di vita e di grazia, la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito,

13 ed ecco quello che nascondevi in cuore! Sì, lo so, questo meditavi:

14 se avessi peccato, l’avresti ben tenuto a mente, e non m’avresti assolto dalla mia iniquità.

15 Se fossi stato malvagio, guai a me! Se giusto, non avrei osato alzar la fronte, sazio d’ignominia, spettatore della mia miseria.

16 Se l’avessi alzata, m’avresti dato la caccia come ad un leone e contro di me avresti rinnovato le tue maraviglie;

17 m’avresti messo a fronte nuovi testimoni, e avresti raddoppiato il tuo sdegno contro di me; legioni su legioni m’avrebbero assalito.

18 E allora, perché m’hai tratto dal seno di mia madre? Sarei spirato senza che occhio mi vedesse!

19 Sarei stato come se non fossi mai esistito, m’avrebbero portato dal seno materno alla tomba!

20 Non son forse pochi i giorni che mi restano? Cessi egli dunque, mi lasci stare, ond’io mi rassereni un poco,

21 prima ch’io me ne vada, per non più tornare, nella terra delle tenebre e dell’ombra di morte:

22 terra oscura come notte profonda, ove regnano l’ombra di morte ed il caos, il cui chiarore è come notte oscura".

Job 11

1 Allora Tsofar di Naama rispose e disse:

2 "Cotesta abbondanza di parole rimarrà ella senza risposta? Basterà egli esser loquace per aver ragione?

3 Varranno le tue ciance a far tacere la gente? Farai tu il beffardo, senza che alcuno ti confonda?

4 Tu dici a Dio: "Quel che sostengo è giusto, e io sono puro nel tuo cospetto".

5 Ma, oh se Iddio volesse parlare e aprir la bocca per risponderti

6 e rivelarti i segreti della sua sapienza poiché infinita è la sua intelligenza vedresti allora come Iddio dimentichi parte della colpa tua.

7 Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente?

8 Si tratta di cose più alte del cielo… e tu che faresti? di cose più profonde del soggiorno de’ morti… come le conosceresti?

9 La lor misura è più lunga della terra, più larga del mare.

10 Se Dio passa, se incarcera, se chiama in giudizio, chi s’opporrà?

11 Poich’egli conosce gli uomini perversi, scopre senza sforzo l’iniquità.

12 Ma l’insensato diventerà savio, quando un puledro d’onàgro diventerà uomo.

13 Tu, però, se ben disponi il cuore, e protendi verso Dio le palme,

14 se allontani il male ch’è nelle tue mani, e non alberghi l’iniquità nelle tue tende,

15 allora alzerai la fronte senza macchia, sarai incrollabile, e non avrai paura di nulla;

16 dimenticherai i tuoi affanni; te ne ricorderai come d’acqua passata;

17 la tua vita sorgerà più fulgida del meriggio, l’oscurità sarà come la luce del mattino.

18 Sarai fiducioso perché avrai speranza; ti guarderai bene attorno e ti coricherai sicuro.

19 Ti metterai a giacere e niuno ti spaventerà; e molti cercheranno il tuo favore.

20 Ma gli occhi degli empi verranno meno; non vi sarà più rifugio per loro, e non avranno altra speranza che di esalar l’anima".

Job 12:1-12

1 Allora Giobbe rispose e disse:

2 "Voi, certo, valete quanto un popolo, e con voi morrà la sapienza.

3 Ma del senno ne ho anch’io al par di voi, non vi son punto inferiore; e cose come codeste chi non le sa?

4 Io dunque dovrei essere il ludibrio degli amici! Io che invocavo Iddio, ed ei mi rispondeva; il ludibrio io, l’uomo giusto, integro!

5 Lo sprezzo alla sventura è nel pensiero di chi vive contento; esso è sempre pronto per coloro a cui vacilla il piede.

6 Sono invece tranquille le tende de’ ladroni e chi provoca Iddio, chi si fa un dio della propria forza, se ne sta al sicuro.

7 Ma interroga un po’ gli animali, e te lo insegneranno; gli uccelli del cielo, e te lo mostreranno;

8 o parla alla terra ed essa te lo insegnerà, e i pesci del mare te lo racconteranno.

9 Chi non sa, fra tutte queste creature, che la mano dell’Eterno ha fatto ogni cosa,

10 ch’egli tiene in mano l’anima di tutto quel che vive, e lo spirito di ogni essere umano?

11 L’orecchio non discerne esso le parole, come il palato assaggia le vivande?

12 Nei vecchi si trova la sapienza e lunghezza di giorni da intelligenza.