Gradus 298

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Segnare 12:13-44

13 E gli mandarono alcuni dei Farisei e degli Erodiani per coglierlo in parole.

14 Ed essi, venuti, gli dissero: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace, e che non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. E’ egli lecito pagare il tributo a Cesare o no? Dobbiamo darlo o non darlo?

15 Ma egli, conosciuta la loro ipocrisia, disse loro: Perché mi tentante? Portatemi un denaro, ch’io lo vegga.

16 Ed essi glielo portarono. Ed egli disse loro: Di chi è questa effigie e questa iscrizione? Essi gli dissero:

17 Di Cesare. Allora Gesù disse loro: Rendete a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio. Ed essi si maravigliarono di lui.

18 Poi vennero a lui de’ Sadducei, i quali dicono che non v’è risurrezione, e gli domandarono:

19 Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se il fratello di uno muore e lascia moglie senza figliuoli, il fratello ne prenda la moglie e susciti progenie a suo fratello.

20 Or v’erano sette fratelli. Il primo prese moglie; e morendo, non lasciò progenie.

21 E il secondo la prese e morì senza lasciare progenie.

22 Così il terzo. E i sette non lasciarono progenie. Infine, dopo tutti, morì anche la donna.

23 nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà ella moglie? Poiché tutti i sette l’hanno avuta per moglie.

24 Gesù disse loro: Non errate voi per questo, che non conoscete le Scritture né la potenza di Dio?

25 Poiché quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né dànno moglie, ma son come angeli ne’ cieli.

26 Quando poi ai morti ed alla loro risurrezione, non avete voi letto nel libro di Mosè, nel passo del "pruno", come Dio gli parlò dicendo: Io sono l’Iddio d’Abramo e l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe?

27 Egli non è un Dio di morti, ma di viventi. Voi errate grandemente.

28 Or uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto ch’egli aveva loro ben risposto, si accostò e gli domandò: Qual è il comandamento primo fra tutti?

29 Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l’unico Signore:

30 ama dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua.

31 Il secondo è questo: Ama il tuo prossimo come te stesso. Non v’è alcun altro comandamento maggiore di questi.

32 E lo scriba gli disse: Maestro, ben hai detto secondo verità che v’è un Dio solo e che fuor di lui non ve n’è alcun altro;

33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l’intelletto e con tutta la forza e amare il prossimo come te stesso, è assai più che tutti gli olocausti e i sacrifici.

34 E Gesù, vedendo ch’egli avea risposto avvedutamente, gli disse: Tu non sei lontano dal regno di Dio. E niuno ardiva più interrogarlo.

35 E Gesù, insegnando nel tempio, prese a dire: Come dicono gli scribi che il Cristo è figliuolo di Davide?

36 Davide stesso ha detto, per lo Spirito Santo: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello dei tuoi piedi.

37 Davide stesso lo chiama Signore; e onde viene ch’egli è suo figliuolo? E la massa del popolo l’ascoltava con piacere.

38 E diceva nel suo insegnamento: Guardatevi dagli scribi, i quali amano passeggiare in lunghe vesti, ed esser salutati nelle piazze,

39 ed avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti ne’ conviti;

40 essi che divorano le case delle vedove, e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno una maggiore condanna.

41 E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai.

42 E venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli che fanno un quarto di soldo.

43 E Gesù, chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: in verità io vi dico che questa povera vedova ha gettato nella cassa delle offerte più di tutti gli altri;

44 poiché tutti han gettato del superfluo; ma costei, del suo necessario, vi ha gettato tutto ciò che possedeva, tutto quanto avea per vivere.

Segnare 13

1 E com’egli usciva dal tempio uno de’ suoi discepoli gli disse: Maestro, guarda che pietre e che edifizi!

2 E Gesù gli disse: Vedi tu questi grandi edifizi? Non sarà lasciata pietra sopra pietra che non sia diroccata.

3 Poi sedendo egli sul monte degli Ulivi dirimpetto al tempio, Pietro e Giacomo e Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte:

4 Dicci, quando avverranno queste cose, e qual sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi?

5 E Gesù prese a dir loro: Guardate che nessuno vi seduca!

6 Molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Son io; e ne sedurranno molti.

7 Or quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate; è necessario che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine.

8 Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno: vi saranno terremoti in vari luoghi; vi saranno carestie. Questo non sarà che un principio di dolori.

9 Or badate a voi stessi! Vi daranno in mano dei tribunali e sarete battuti nelle sinagoghe e sarete fatti comparire davanti a governatori e re, per cagion mia, affinché ciò serva loro di testimonianza.

10 E prima convien che fra tutte le genti sia predicato l’evangelo.

11 E quando vi meneranno per mettervi nelle loro mani, non state innanzi in sollecitudine di ciò che avrete a dire: ma dite quel che vi sarà dato in quell’ora; perché non siete voi che parlate, ma lo Spirito Santo.

12 E il fratello darà il fratello alla morte, e il padre il figliuolo; e i figliuoli si leveranno contro i genitori e li faranno morire.

13 E sarete odiati da tutti a cagion del mio nome; ma chi avrà sostenuto sino alla fine, sarà salvato.

14 Quando poi avrete veduta l’abominazione della desolazione posta là dove non si conviene (chi legge pongavi mente), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti;

15 e chi sarà sulla terrazza non scendi e non entri in casa sua per toglierne cosa alcuna;

16 e chi sarà nel campo non torni indietro a prender la sua veste.

17 Or guai alle donne che saranno incinte ed a quelle che allatteranno in que’ giorni!

18 E pregate che ciò non avvenga d’inverno!

19 Poiché quelli saranno giorni di tale tribolazione, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo che Dio ha creato, fino ad ora, né mai più vi sarà.

20 E se il Signore non avesse abbreviato quei giorni, nessuno scamperebbe; ma a cagion dei suoi propri eletti, egli ha abbreviato quei giorni.

21 E allora, se alcuno vi dice: "Il Cristo eccolo qui, eccola là", non lo credete;

22 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti.

23 Ma voi, state attenti; io v’ho predetta ogni cosa.

24 Ma in que’ giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo splendore;

25 e le stelle cadranno dal cielo e le potenze che son nei cieli saranno scrollate.

26 E allora si vedrà il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole con gran potenza e gloria.

27 Ed egli allora manderà gli angeli e raccoglierà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremo della terra all’estremo del cielo.

28 Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l’estate è vicina.

29 Così anche voi, quando vedrete avvenir queste cose, sappiate ch’egli è vicino, alle porte.

30 In verità io vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute.

31 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

32 Ma quant’è a quel giorno ed al quell’ora, nessuno li sa, neppur gli angeli nel cielo, né il Figliuolo, ma solo il Padre.

33 State in guardia, vegliate, poiché non sapete quando sarà quel tempo.

34 Egli è come se un uomo, andando in un viaggio, lasciasse la sua casa e ne desse la potestà ai suoi servitori, a ciascuno il compito suo, e al portinaio comandasse di vegliare.

35 Vegliate dunque perché non sapete quando viene il padron di casa: se a sera, a mezzanotte, o al cantar del gallo la mattina;

36 che talora, venendo egli all’improvviso, non vi trovi addormentati.

37 Ora, quel che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate.

Segnare 14:1-11

1 Ora, due giorni dopo, era la pasqua e gli azzimi; e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di pigliar Gesù con inganno ed ucciderlo;

2 perché dicevano: Non lo facciamo durante la festa, che talora non vi sia qualche tumulto del popolo.

3 Ed essendo egli in Betania, nella casa di Simone il lebbroso, mentre era a tavola, venne una donna che aveva un alabastro d’olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo; e rotto l’alabastro, glielo versò sul capo.

4 E alcuni, sdegnatisi, dicevano fra loro: Perché s’è fatta questa perdita dell’olio?

5 Questo olio si sarebbe potuto vendere più di trecento denari e darli ai poveri. E fremevano contro a lei.

6 Ma Gesù disse: Lasciatela stare! Perché le date noia? Ella ha fatto un’azione buona inverso me.

7 Poiché i poveri li avete sempre con voi; e quando vogliate, potete far loro del bene; ma a me non mi avete sempre.

8 Ella ha fatto ciò che per lei si poteva; ha anticipato d’ungere il mio corpo per la sepoltura.

9 E in verità io vi dico che per tutto il mondo, dovunque sarà predicato l’evangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei.

10 E Giuda Iscariot, uno dei dodici, andò dai capi sacerdoti per darglielo nelle mani.

11 Ed essi, uditolo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava il modo opportuno di tradirlo.