Vita #2

Ngu Emanuel Swedenborg

Funda lesi Sigaba

  
Yiya esigabeni / 114  
  

2. Dato che la religione concerne il modo in cui viviamo e la via religiosa alla vita è fare il bene, chiunque legga la Parola vede e riconosce questo leggendole. Troviamo nella Parola:

Chi dunque violerà uno tra i più piccoli di questi comandamenti e insegnerà agli uomini a fare così, sarà considerato il più piccolo nel regno dei cieli, ma colui che li osserverà ed insegnerà ad osservarli sarà chiamato grande nel regno dei cieli. Poiché vi dico: se la vostra rettitudine non sarà maggiore di quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli (Matteo 5:19, 20)

Ogni albero che non porta buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti, dunque, li riconoscerete (Matteo 7:19, 20)

Non chiunque mi dice Signore! Signore! Entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore! Signore! Non abbiamo noi profetato in tuo nome e fatto grandi cose in tuo nome? Ma allora dirò ad essi apertamente: io non vi ho mai conosciuti, allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. Pertanto chi ascolta queste parole e le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo prudente, che ha fondato la sua casa sulla roccia (Matteo 7:21­24)

Ma chi ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile ad un uomo stolto, che edifica la sua casa sopra la rena (Matteo 7:26)

Ecco, il seminatore uscì per seminare. Or, nello spargere il seme, una parte cadde lungo la strada, e venuti gli uccelli, lo beccarono. Un'altra parte cadde in luoghi rocciosi, dove non v'era molta terra, e spuntò presto, perché non aveva un terreno profondo, ma levatosi il sole, si inaridì e si seccò, perché non aveva radici. Un'altra parte cadde tra le spine, e crebbero le spine e lo soffocarono. Un'altra parte cadde in un buon terreno e fruttò, dove il cento, dove il sessanta e dove il trenta. Chi ha orecchi da intendere, intenda. Infine, chi ha ricevuto il seme in un buon terreno è colui che ascolta la parola, la comprende e porta frutto, producendo chi il cento, chi il sessanta, chi il trenta. (Matteo 13:3­9, 23)

Il Figlio dell'uomo, infatti, verrà verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli e allora renderà a ciascuno secondo le sue opere. (Matteo 16:27)

Per questo vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a una nazione che lo farà fruttificare. (Matteo 21:43)

Quando verrà il figlio dell'uomo nella sua maestà con tutti gli angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E tutte le nazioni saranno radunate davanti a lui, ma egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che sono alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi sin dalla creazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui pellegrino e mi albergaste; ero nudo e mi rivestiste; infermo e mi visitaste; carcerato e veniste a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti vedemmo affamato e ti demmo ristoro; assetato e ti demmo da bere? Quando ti vedemmo pellegrino e ti alloggiammo, o nudo e ti rivestimmo? Quando ti vedemmo infermo o carcerato e siamo venuti a visitarti? E il re risponderà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto questo ad uno dei più piccoli di questi miei fratelli lo avete fatto a me. Infine dirà anche a quelli che sono alla sua sinistra: Andate lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per gli angeli suoi. Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; fui pellegrino e non mi albergaste; nudo e non mi rivestiste; infermo e carcerato e non mi visitaste. Allora anche questi gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato, o pellegrino, o nudo, o infermo, o carcerato e non t'abbiamo assistito?. Ma egli risponderà loro: In verità vi dico: ogni volta che non lo avete fatto ad uno di questi più piccoli, non l'avete fatto a me. E costoro andranno all'eterno supplizio, i giusti invece alla vita eterna (Matteo 25:31­46)

Fate dunque, degni frutti di penitenza, e non cominciate a dire dentro di voi: Noi abbiamo Abramo per padre!. Perché io vi dico che Dio può suscitare dei figli di Abramo anche da queste pietre. Già la scure è messa alla radice degli alberi: ogni albero che non produce buon frutto sarà tagliato e gettato nel fuoco (Luca 3:8, 9)

Perché mi chiamate: Signore! Signore! E poi non fate quello che dico? Ognuno che viene a me, ascolta le mie parole e le mette in pratica, somiglia ad un uomo che per fabbricare una casa scavò molto profondo e pose le fondamenta sopra la roccia. Venuta una inondazione, la fiumana investì quella casa, ma non la poté smuovere, perché era ben costruita. Colui, invece,che ascolta e non pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. La fiumana la investì ed essa subito cadde, e la rovina di quella casa fu grande (Luca 6:46­49)

Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. (Luca 8:21)

Quando il padrone di casa si sarà alzato e avrà chiuso la porta, voi, costretti a star fuori, incomincerete a bussare alla porta dicendo: Signore, aprici!. Ma egli vi risponderà: Non so donde siete! Allontanatevi da me, voi tutti che avete commesso iniquità! (Luca 13:25­27)

Questa è la condanna: che la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini preferirono le tenebre alla luce, perché le loro opere erano cattive. Infatti chi fa il male, odia la luce e non si avvicina alla luce, per paura che le sue opere vengano condannate. Chi invece opera la verità, si avvicina alla luce, affinché appaia che le opere sue sono fatte secondo Dio (Giovanni 3:19­21)

E quelli che hanno operato il bene ne usciranno per la resurrezione della vita; quelli invece, che fecero il male, per la resurrezione della condanna (Giovanni 5:29)

Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori; ma se uno ha il timor di Dio e fa la sua volontà, egli l'esaudisce (Giovanni 9:31)

Sapendo questo, beati voi se lo praticherete (Giovanni 13:17)

Se mi amate, osservate i miei comandamenti. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, quegli è che mi ama; e chi ama me sarà amato dal Padre mio ed io pure l'amerò e gli manifesterò me stesso. Gli disse Giuda, non l'Iscariote: Signore, com'è che tu ti manifesti a noi e non al mondo?. Gesù gli rispose: Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo a lui e dimoreremo in lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole. La parola che avete ascoltata, non è mia, ma del Padre che mi ha mandato (Giovanni 14:15, 21­24)

Io sono la vera vite e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto lo taglia, e quello che porta frutto, lo pota, affinché fruttifichi di più (Giovanni 15:1,2)

Il Padre mio sarà glorificato in questo: che portiate molto frutto e siate miei discepoli (Giovanni 15:8)

Voi siete miei amici se farete quello che vi comando. Non siete voi che avete eletto me, ma io ho eletto voi e vi ho destinati affinché andiate e portiate frutto, un frutto duraturo, e qualunque cosa chiederete al Padre in nome mio, egli ve la conceda (Giovanni 15:14, 16)

Ecco quello che dice colui che tiene nella destra le sette stelle e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: Io conosco le tue opere, le tue fatiche e la tua costanza; so che non puoi sopportare i cattivi, che hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli mentre non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Ma questo io ho contro di te, che hai abbandonato la carità originaria. Ricordati dunque da dove sei caduto, pentiti e torna ad operare come prima; altrimenti verrò a te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto (Rivelazione 2:1, 2, 4, 5)

All'angelo della chiesa di Smirne, scrivi: Conosco i tuoi atti (Rivelazione 2:8, 9)

E all'angelo della chiesa di Pergamo scrivi: Conosco i tuoi atti, pentiti! (Rivelazione 2:12, 13, 16)

All'angelo della chiesa in Tiatira, scrivi: Conosco i tuoi atti e il tuo amore. I tuoi ultimi atti sono più che i primi (Rivelazione 2:18, 19)

E all'angelo della chiesa di Sardi, scrivi: Conosco le opere tue e so che tu passi per vivo, ma in realtà sei morto. Non ho trovato le opere tue perfette davanti a Dio. Pentiti! (Rivelazione 3:1, 2, 3)

E all'angelo della chiesa di Filadelfia, scrivi: Conosco le tue opere (Rivelazione 3:7, 8)

All'angelo della chiesa di Laodicea, scrivi: Conosco i tuoi atti, pentiti! (Rivelazione 3:14, 15, 19)

Beati fin d'ora i morti che muoiono nel Signore! Sì, dice lo Spirito, affinché si riposino dalle loro fatiche, poiché le loro opere li accompagnano (Rivelazione 14:13)

Infine fu aperto un altro libro, che è quello della vita, e i morti furono giudicati su ciò che stava scritto nei libri, secondo le loro opere (Rivelazione 20:12, 13)

Io vengo presto, portando con me la ricompensa, per darla a ciascuno secondo l'opera sua (Rivelazione 22:12)

Anche nell'Antico Testamento:

Io compirò contro tale paese tutte le mie parole pronunciate contro di lui e tutto ciò che è scritto in questo libro (Geremia 25:14)

Tu sei grande nel consiglio, incomprensibile nei disegni, i tuoi occhi stanno aperti su tutte le vie dei figli dell'uomo, per rendere a ciascuno secondo il frutto delle sue opere”(Geremia 32:19)

Ma tanto al popolo quanto al sacerdote, io farò scontare la loro condotta e ripagherò ognuno secondo le opere (Osea 4:5)

Tutto quello che il Signore degli eserciti aveva minacciato di farci, a causa della nostra cattiva condotta e delle nostre colpe, l'ha eseguito sopra di noi. (Zaccaria 1:6)

Ai fanciulli di Israele furono promesse benedizioni se avessero applicato i precetti, e maledizioni se non lo avessero fatto (Levitico 26:3­46)

Gli fu raccomandato di fare per se stessi una frangia sull'orlo del proprio vestiario per ricordarsi tutti i precetti di Dio, così che avrebbero potuto metterli in pratica (Numeri 15:38, 39)

e ci sono altre migliaia di passi. Inoltre, il Signore insegna con parabole che le opere sono ciò che ci rende parte della chiesa e che la nostra salvezza dipende da questi. Molte delle sue parabole riguardano coloro che facendo il bene sono accolti, e coloro che facendo il male sono respinti. Si veda per esempio la parabola dei lavoratori nella vigna (Matteo 21:33­44), la parabola del fico che non dava frutti (Luca 13:6), la parabola dei talenti e delle mine che furono usati da coloro che erano dediti agli affari (Matteo 25:14­31 ; Luca 19:12-25) la parabola del samaritano che si occupò delle ferite dell'uomo picchiato dai ladri (Luca 10:30­37), la parabola del ricco e di Lazzaro (Luca 16:19­31) e la parabola delle dieci giovani donne (Matteo 25:1­12).

  
Yiya esigabeni / 114  
  

Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.