135. Poi hanno preso la pergamene e hanno letto il terzo oggetto in discussione, cioè: Cosa si intende per albero della vita, cosa per albero della conoscenza del bene e del male e ciò che si intende per mangiare di loro? E hanno chiesto che coloro che venivano da oriente svelassero questo segreto, perché esso richiede una comprensione più profonda, e coloro che vengono da oriente sono in una luce fiammeggiante, cioè, nella sapienza dell’amore, e la sapienza è rappresentata dal giardino dell’Eden, dove i due alberi sono stati collocati.
Essi hanno risposto: “Noi parleremo; ma poiché l’uomo non può ottenere alcunché da se stesso, ma riceve tutto dal Signore, noi parleremo da Lui; e tuttavia sembrerà da noi, come se il discorso venisse da noi”. Poi hanno detto:
“L’albero significa l’uomo; e il suo frutto significa il bene della vita. Con l'albero della vita, quindi, si intende l'uomo vivente da Dio, oppure Dio che vive nell'uomo. E poiché l'amore e la sapienza, e la carità e la fede, ovvero il bene e la verità, realizzano la vita di Dio nell'uomo, questi sono rappresentati dall'albero della vita, e da questo l'uomo ha la vita eterna. Lo stesso significato è attribuito all’albero della vita di cui è dato da mangiare, nella Rivelazione 2:7; 22:2, 14.
[2] Per albero della conoscenza del bene e del male si intende l’uomo che crede di vivere da se stesso, piuttosto che da Dio; cioè che l'amore e la sapienza, la carità e la fede, cioè il bene e la verità, sono nell'uomo, come suoi propri, e non da Dio; credendo ciò, perché egli pensa e vuole, e parla e agisce in ogni evidenza come da se stesso. E poiché da questa convinzione l'uomo è persuaso che Dio stesso ha impresso o infuso il suo Divino dentro di lui, perciò il serpente ha detto:
- Dio sa che nel giorno che voi mangerete del frutto di quell'albero i vostri occhi saranno aperti, e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male (Genesi 3:5)
[3] Per mangiare di quegli alberi si intende la ricezione e l’appropriazione; mangiare dell'albero della vita, significa ricevere la vita eterna; e mangiare il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, significa ricevere la dannazione, e quindi anche Adamo e sua moglie, insieme con il serpente, sono stati maledetti. Con il serpente è inteso il diavolo come amore di sé e orgoglio della propria intelligenza. Questo amore è il proprietario di tale albero; e gli uomini che sono nell’orgoglio da questo amore sono tali alberi. Essi sono quindi in un errore mostruoso, credendo che Adamo era savio e aveva fatto il bene da se stesso, e che questo era il suo stato di integrità; quando in realtà Adamo fu maledetto a causa di tale convinzione, perché questo è il significato di mangiare del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male. Pertanto egli cadde dallo stato di integrità, in cui era, in virtù della convinzione che era savio e faceva ciò che è bene da Dio, e non da se stesso; perché questo si intende per mangiare dell'albero della vita. Il Signore solo quando era nel mondo è stato savio da se stesso e ha compiuto ciò che è bene da sé; perché il Divino stesso era in Lui e così è stato dalla sua nascita. E quindi anche dalla propria potenza è diventato redentore e salvatore.”
[4] Da quanto è stato detto essi hanno formulato questa conclusione: “Per albero della vita, e albero della conoscenza del bene e del male, e mangiare di essi è significato che la vita presso l'uomo è Dio in lui; e che quindi vi è il cielo presso di lui e la vita eterna. E che la morte dell'uomo è la persuasione e la convinzione che la vita che egli ha, non è da Dio, ma da se stesso; a motivo di tale convinzione prende forma l’inferno in lui e la morte eterna, che è la dannazione.”