138. Castità e impudicizia
Siamo ancora all'inizio della trattazione dell’amore coniugale nel particolare, il quale, non può essere conosciuto distintamente e accuratamente se non attraverso il suo opposto, che è l’amore impudico; questo viene alla luce in qualche misura, quando il casto è descritto insieme con ciò che non è casto, perché la castità non è altro che la rimozione dell'impudicizia. Ma l’impudicizia, che è del tutto opposta al castità, è trattata nell'ultima parte di questo lavoro, dove è descritta in modo approfondito, e nelle sue varietà, sotto il titolo "I piaceri della follia concernenti l’amore promiscuo." Ma ciò che è casto, e l’impudico, e presso chi sono, sarà spiegato nel seguente ordine:
(1) Che casto e impudico sono solo caratteristici dei matrimoni, e di quelle cose pertinenti al matrimonio.
(2) Che la castità è caratteristica dei soli matrimoni monogamici, ovvero quelli di un uomo con una moglie.
(3) Che solo il matrimonio cristiano è casto.
(4) L'amore autenticamente coniugale è la castità stessa.
(5) Tutti i piaceri dell'amore autenticamente coniugale, anche il più esteriore, sono casti.
(6) Presso coloro che divengono spirituali dal Signore, l’amore coniugale viene purificato sempre di più e diviene casto.
(7) La castità del matrimonio passa attraverso la totale rinuncia alla promiscuità, in forza della religione.
(8) La castità non può esistere presso i bambini; né presso i ragazzi e le ragazze; né presso giovani uomini e la vergini prima che essi sentano in se stessi l'amore del sesso.
(9) La castità non può esistere presso quelli nati eunuchi; né presso quelli fatti eunuchi.
(10) La castità non può esistere presso coloro i quali non credono che l’adulterio sia dannoso alla religione, e ancora meno presso quelli che non credono che l’adulterio sia dannoso alla società.
(11) La castità non può esistere presso coloro che si astengono dall’adulterio per diverse ragioni meramente esteriori.
(12) La castità non può esistere presso coloro i quali credono che i matrimoni siano impuri.
(13) La castità non può esistere presso coloro che hanno rinunciato al matrimonio, essendosi votati al celibato perpetuo, a meno che non vi sia, e rimanga in loro, un amore per la vita autenticamente coniugale.
(14) La condizione del matrimonio è preferibile al celibato.
La spiegazione di queste proposizioni segue ora.