Passo 213

Studio

     

Proverbi 27:11-27

11 Figliuol mio, sii savio e rallegrami il cuore, così potrò rispondere a chi mi vitupera.

12 L’uomo accorto vede il male e si nasconde, ma gli scempi passan oltre e ne portan la pena.

13 Prendigli il vestito giacché ha fatto cauzione per altri; fatti dare dei pegni, poiché s’è reso garante di stranieri.

14 Chi benedice il prossimo ad alta voce, di buon mattino, sarà considerato come se lo maledicesse.

15 Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia e una donna rissosa son cose che si somigliano.

16 Chi la vuol trattenere vuol trattenere il vento, e stringer l’olio nella sua destra.

17 Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.

18 Chi ha cura del fico ne mangerà il frutto; e chi veglia sul suo padrone sarà onorato.

19 Come nell’acqua il viso risponde al viso, così il cuor dell’uomo risponde al cuore dell’uomo.

20 Il soggiorno dei morti e l’abisso sono insaziabili, e insaziabili son gli occhi degli uomini.

21 Il crogiuolo è per l’argento, il forno fusorio per l’oro, e l’uomo è provato dalla bocca di chi lo loda.

22 Anche se tu pestassi lo stolto in un mortaio in mezzo al grano col pestello, la sua follia non lo lascerebbe.

23 Guarda di conoscer bene lo stato delle tue pecore, abbi gran cura delle tue mandre;

24 perché le ricchezze non duran sempre, e neanche una corona dura d’età in età.

25 Quando è levato il fieno, subito rispunta la fresca verdura e le erbe dei monti sono raccolte.

26 Gli agnelli ti dànno da vestire, i becchi di che comprarti un campo,

27 e il latte delle capre basta a nutrir te, a nutrir la tua famiglia e a far vivere le tue serve.

Proverbi 28

1 L’empio fugge senza che alcuno lo perseguiti, ma il giusto se ne sta sicuro come un leone.

2 Per i suoi misfatti i capi d’un paese son numerosi, ma, con un uomo intelligente e pratico delle cose, l’ordine dura.

3 Un povero che opprime i miseri è come una pioggia che devasta e non dà pane.

4 Quelli che abbandonano la legge, lodano gli empi; ma quelli che l’osservano, fan loro la guerra.

5 Gli uomini dati al male non comprendono ciò ch’è giusto, ma quelli che cercano l’Eterno comprendono ogni cosa.

6 Meglio il povero che cammina nella sua integrità, del perverso che cammina nella doppiezza, ed è ricco.

7 Chi osserva la legge è un figliuolo intelligente, ma il compagno dei ghiottoni fa vergogna a suo padre.

8 Chi accresce i suoi beni con gl’interessi e l’usura, li aduna per colui che ha pietà dei poveri.

9 Se uno volge altrove gli orecchi per non udire la legge, la sua stessa preghiera è un abominio.

10 Chi induce i giusti a battere una mala via cadrà egli stesso nella fossa che ha scavata; ma gli uomini integri erediteranno il bene.

11 Il ricco si reputa savio, ma il povero ch’è intelligente, lo scruta.

12 Quando i giusti trionfano, la gloria è grande; ma, quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde.

13 Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.

14 Beato l’uomo ch’è sempre timoroso! ma chi indura il suo cuore cadrà nella sfortuna.

15 Un empio che domina un popolo povero, è un leone ruggente, un orso affamato.

16 Il principe senza prudenza fa molte estorsioni, ma chi odia il lucro disonesto prolunga i suoi giorni.

17 L’uomo su cui pesa un omicidio, fuggirà fino alla fossa; nessuno lo fermi!

18 Chi cammina integramente sarà salvato, ma il perverso che batte doppie vie, cadrà a un tratto.

19 Chi lavora la sua terra avrà abbondanza di pane; ma chi va dietro ai fannulloni avrà abbondanza di miseria.

20 L’uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha fretta d’arricchire non rimarrà impunito.

21 Aver de’ riguardi personali non è bene; per un pezzo di pane l’uomo talvolta diventa trasgressore.

22 L’uomo invidioso ha fretta d’arricchire, e non sa che gli piomberà addosso la miseria.

23 Chi riprende qualcuno gli sarà alla fine più accetto di chi lo lusinga con le sue parole.

24 Chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: "Non è un delitto!", è compagno del dissipatore.

25 Chi ha l’animo avido fa nascere contese, ma chi confida nell’Eterno sarà saziato.

26 Chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina saviamente scamperà.

27 Chi dona al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude gli occhi, sarà coperto di maledizioni.

28 Quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde; ma quando periscono, si moltiplicano i giusti.

Proverbi 29

1 L’uomo che, essendo spesso ripreso, irrigidisce il collo, sarà di subito fiaccato, senza rimedio.

2 Quando i giusti son numerosi, il popolo si rallegra: ma quando domina l’empio, il popolo geme.

3 L’uomo che ama la sapienza, rallegra suo padre; ma chi frequenta le meretrici dissipa i suoi beni.

4 Il re, con la giustizia, rende stabile il paese; ma chi pensa solo a imporre tasse, lo rovina.

5 L’uomo che lusinga il prossimo, gli tende una rete davanti ai piedi.

6 Nella trasgressione del malvagio v’è un’insidia; ma il giusto canta e si rallegra.

7 Il giusto prende conoscenza della causa de’ miseri, ma l’empio non ha intendimento né conoscenza.

8 I beffardi soffian nel fuoco delle discordie cittadine, ma i savi calmano le ire.

9 Se un savio viene a contesa con uno stolto, quello va in collera e ride, e non c’è da intendersi.

10 Gli uomini di sangue odiano chi è integro, ma gli uomini retti ne proteggono la vita.

11 Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il savio rattiene la propria.

12 Quando il sovrano dà retta alle parole menzognere, tutti i suoi ministri sono empi.

13 Il povero e l’oppressore s’incontrano; l’Eterno illumina gli occhi d’ambedue.

14 Il re che fa ragione ai miseri secondo verità, avrà il trono stabilito in perpetuo.

15 La verga e la riprensione dànno sapienza; ma il fanciullo lasciato a sé stesso, fa vergogna a sua madre.

16 Quando abbondano gli empi, abbondano le trasgressioni; ma i giusti ne vedranno la ruina.

17 Correggi il tuo figliuolo; egli ti darà conforto, e procurerà delizie all’anima tua.

18 Quando non c’è visioni, il popolo è senza freno; ma beato colui che osserva la legge!

19 Uno schiavo non si corregge a parole; anche se comprende, non ubbidisce.

20 Hai tu visto un uomo precipitoso nel suo parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui.

21 Se uno alleva delicatamente da fanciullo il suo servo, questo finirà per voler essere figliuolo.

22 L’uomo iracondo fa nascere contese, e l’uomo collerico abbonda in trasgressioni.

23 L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria.

24 Chi fa società col ladro odia l’anima sua; egli ode la esecrazione e non dice nulla.

25 La paura degli uomini costituisce un laccio, ma chi confida nell’Eterno è al sicuro.

26 Molti cercano il favore del principe, ma l’Eterno fa giustizia ad ognuno.

27 L’uomo iniquo è un abominio per i giusti, e colui che cammina rettamente è un abominio per gli empi.

Proverbi 30

1 Parole di Agur, figliuolo di Jaké. Sentenze pronunziate da quest’uomo per Itiel, per Itiel ed Ucal.

2 Certo, io sono più stupido d’ogni altro, e non ho l’intelligenza d’un uomo.

3 Non ho imparato la sapienza, e non ho la conoscenza del Santo.

4 Chi è salito in cielo e n’è disceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuse l’acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome del suo figlio? Lo sai tu?

5 Ogni parola di Dio è affinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui.

6 Non aggiunger nulla alle sue parole, ch’egli non t’abbia a riprendere, e tu non sia trovato bugiardo.

7 Io t’ho chiesto due cose: non me le rifiutare, prima ch’io muoia:

8 allontana da me vanità e parola mendace; non mi dare né povertà né ricchezze, cibami del pane che m’è necessario,

9 ond’io, essendo sazio, non giunga a rinnegarti, e a dire: "Chi è l’Eterno?" ovvero, diventato povero, non rubi, e profani il nome del mio Dio.

10 Non calunniare il servo presso al suo padrone, ch’ei non ti maledica e tu non abbia a subirne la pena.

11 V’è una razza di gente che maledice suo padre e non benedice sua madre.

12 V’è una razza di gente che si crede pura, e non è lavata dalla sua sozzura.

13 V’è una razza di gente che ha gli occhi alteri e come! e le palpebre superbe.

14 V’è una razza di gente i cui denti sono spade e i mascellari, coltelli, per divorare del tutto i miseri sulla terra, e i bisognosi fra gli uomini.

15 La mignatta ha due figliuole, che dicono: "Dammi" "dammi!". Ci son tre cose che non si sazian mai, anzi quattro, che non dicon mai: "Basta!"

16 Il soggiorno dei morti, il seno sterile, la terra che non si sazia d’acqua, e il fuoco, che non dice mai: "Basta!"

17 L’occhio di chi si fa beffe del padre e disdegna d’ubbidire alla madre, lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti.

18 Ci son tre cose per me troppo maravigliose; anzi quattro, ch’io non capisco:

19 la traccia dell’aquila nell’aria, la traccia del serpente sulla roccia, la traccia della nave in mezzo al mare, la traccia dell’uomo nella giovane.

20 Tale è la condotta della donna adultera: essa mangia, si pulisce la bocca, e dice: "Non ho fatto nulla di male!"

21 Per tre cose la terra trema, anzi per quattro, che non può sopportare:

22 per un servo quando diventa re, per un uomo da nulla quando ha pane a sazietà,

23 per una donna, non mai chiesta, quando giunge a maritarsi, e per una serva quando diventa erede della padrona.

24 Ci son quattro animali fra i più piccoli della terra, e nondimeno pieni di saviezza:

25 le formiche, popolo senza forze, che si preparano il cibo durante l’estate;

26 i conigli, popolo non potente, che fissano la loro dimora nelle rocce;

27 le locuste, che non hanno re, e procedon tutte, divise per schiere;

28 la lucertola, che puoi prender con le mani, eppur si trova nei palazzi dei re.

29 Queste tre creature hanno una bella andatura, anche queste quattro hanno un passo magnifico:

30 il leone, ch’è il più forte degli animali, e non indietreggia dinanzi ad alcuno;

31 il cavallo dai fianchi serrati, il capro, e il re alla testa dei suoi eserciti.

32 Se hai agito follemente cercando d’innalzarti, o se hai pensato del male, mettiti la mano sulla bocca;

33 perché, come chi sbatte la panna ne fa uscire il burro, chi comprime il naso ne fa uscire il sangue, così chi spreme l’ira ne fa uscire contese.

Proverbi 31

1 Parole del re Lemuel. Sentenze con le quali sua madre lo ammaestrò.

2 Che ti dirò, figlio mio? che ti dirò, figlio delle mie viscere? che ti dirò, o figlio dei miei voti?

3 Non dare il tuo vigore alle donne, né i tuoi costumi a quelle che perdono i re.

4 Non s’addice ai re, o Lemuel, non s’addice ai re bere del vino, né ai principi, bramar la cervogia:

5 che a volte, avendo bevuto, non dimentichino la legge, e non disconoscano i diritti d’ogni povero afflitto.

6 Date della cervogia a chi sta per perire, e del vino a chi ha l’anima amareggiata;

7 affinché bevano, dimentichino la loro miseria, e non si ricordin più dei loro travagli.

8 Apri la tua bocca in favore del mutolo, per sostener la causa di tutti i derelitti;

9 apri la tua bocca, giudica con giustizia, fa’ ragione al misero ed al bisognoso.

10 Elogio della donna forte e virtuosa. Una donna forte e virtuosa chi la troverà? il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.

11 Il cuore del suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste.

12 Ella gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita.

13 Ella si procura della lana e del lino, e lavora con diletto con le proprie mani.

14 Ella è simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano.

15 Ella si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue donne di servizio.

16 Ella posa gli occhi sopra un campo, e l’acquista; col guadagno delle sue mani pianta una vigna.

17 Ella si ricinge di forza i fianchi, e fa robuste le sue braccia.

18 Ella s’accorge che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte.

19 Ella mette la mano alla ròcca, e le sue dita maneggiano il fuso.

20 Ella stende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso.

21 Ella non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana scarlatta.

22 Ella si fa dei tappeti, ha delle vesti di lino finissimo e di porpora.

23 Il suo marito è rispettato alle porte, quando si siede fra gli Anziani del paese.

24 Ella fa delle tuniche e le vende, e delle cinture che dà al mercante.

25 Forza e dignità sono il suo manto, ed ella si ride dell’avvenire.

26 Ella apre la bocca con sapienza, ed ha sulla lingua insegnamenti di bontà.

27 Ella sorveglia l’andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia.

28 I suoi figliuoli sorgono e la proclaman beata, e il suo marito la loda, dicendo:

29 "Molte donne si son portate valorosamente, ma tu le superi tutte"!

30 La grazia è fallace e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme l’Eterno è quella che sarà lodata.

31 Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte!